Day #14 – La stazione di servizio

Questa mattina sono sbarcato in Finlandia dopo una nottata un po’ movimentata tra mare un po’ mosso, cena stratosferica sullo stomaco e ubriachi che facevano casino.

Il primo contatto con gli abitanti del posto è stato ottimo, ho fatto amicizia con il proprietario di un chiosco di caffè, Nieto, che dopo aver saputo dove sto andando, ha detto di chiamarlo in caso di problemi “everywhere you are in the country”!! Mitico!!
Man mano che ci allontaniamo da Turku, il paesaggio diventa sempre più rurale e desolato, sembra quasi che sia scoppiata una bomba che ha ucciso gli uomini e lasciato intatte le strutture!
Il clima è già molto diverso da quello svedese, più    freddo e si alternano momenti di sole a pioggerella.
A pranzo ci fermiamo su un lago e incontriamo la versione finlandese di un raduno di alpini (hanno dei berretti blu, che siano veterani ONU?) che ci guardano incuriositi e quelli che spiccicano 2 parole di inglese ci fanno i complimenti e gli auguri.
Ripartiamo dopo aver bevuto la bottiglia di Fanta più cara che il genere umano abbia mai conosciuto, ben 5 Euroni!
Percorriamo una statale piuttosto trafficata senza incontrare paesi per decine di chilometri, solo fattorie ed aree rurali.
Finalmente, quando mancano ancora 50km al luogo dove dovremmo dormire, troviamo una stazione di servizio aperta che in questi lunghi funziona come un circolino, ci sono varie persone “a veglia” tra le quali, per fortuna, uno che parla un po’ di inglese.
Ci avverte che entro 2 ore si abbatterà sulla zona un forte temporale consigliandoci di ripararci al più presto.
Dopo aver divorato tutti i dolcetti dal sapore strano (credo fossero al cardamomo) fatti dalla moglie del gestore che tra l’altro ci ha accolto alla grande regalandoci anche delle spille portafortuna, ripartiamo di gran lena per fuggire dal temporale. Lungo la strada avvistiamo una capanna adibita a legnaia, sarà il nostro rifugio!
Montiamo le tende, costruiamo un tavolo e ceniamo a base di wurstel, risotti e frutti rossi raccolti proprio davanti al capanno.
Il temporale che doveva arrivare, comunque, non s’è visto.

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